giovedì 7 agosto 2008

LADY IN THE WATER
Regia: M. Night Shyamalan
Attori: Paul Giamatti, Bryce Dallas Howard, Jeffrey Wright, Bob Balaban, Sarita Chroudhury
Anno: 2006
Provenienza: USA



Cleveland è un simpatico, anziano balbuziente che vive rinchiuso in se stesso in totale solitudine, per il dolore d'aver perso la famiglia. Si accorgerà presto che ogni notte qualcuno nuota nella sua piscina, e arriverà così a scoprire presto la verità: in essa vive e nuota la bellissima Story, una ninfa acquatica proveniente dal misterioso Mondo Azzurro. Presala in custodia, Cleveland cercherà di capire come aiutarla a tornare al suo mondo, e riunirà così un gran numero di suoi vicini che, secondo le leggenda, rivestono un determinato ruolo nel poter aiutare la ragazza. Dovranno però stare attenti allo Scrunt, una belva simile ad un lupo erboso proveniente dallo stesso mondo di Story, non intenzionato a lasciarla tornare...

Primo, controverso lavoro del geniale regista di Sixth Sense, Unbreakable, Signs e The Village. Controverso in quanto difeso a spada tratta ed odiato in egual misura sia da critica che da pubblico, Lady in the water secondo chi scrive si pone a metà tra le due categorie, vertente comunque dalla parte di fiasco. Trasposizione dell'omonima favola scritta dallo stesso regista, il sesto lavoro del famoso indiano rivela le sue debolezze, probabilmente, proprio nell'impianto narrativo. Parliamoci chiaro: raramente si sono viste favole così lente e soporifere, con così tanti problemi a decollare. Il soggetto non è davvero male, le musiche sono fantastiche e gli attori protagonisti se la cavano perfettamente (vi è pure lo stesso Shyamalan nei panni di Vick!), ma il ritmo complessivo è assurdamente lento. Tutto è giocato su numerosi dialoghi, più o meno utili, e pochissimo succede su schermo fino alla parte conclusiva dell'opera, dove finalmente si vede un pò di azione e magia. Il protagonista è simpatico, la Howard con il suo sguardo perennemente enigmatico ben invoglia a scoprire i misteri dietro la sua figura... ma il resto? Boh, pochissime sequenze visionarie d'effetto (anzi, si può dire che ce ne è solo una - Cleveland che nuota all'interno della casa di Story - e neanche particolarmente memorabile), poche musiche, personaggi secondari insulsi... A questo punto c'è pure da domandarsi da dove salti fuori l'assurdo budget di 75 milioni di dollari spesi per il film: ci volevano così tanti soldi per animare lo Scrunt? Il finale triste e commovente aiuta a tirare un pò su le sorti della pellicola, che comunque si dimostra palesemente inferiore ai precedenti lavori del regista, e che getta ombre nere sul prossimo E venne il giorno....

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